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GESU' TI AMO GESU' TI ADORO



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PREGHIERA PER LE ANIME SANTE DEL PURGATORIO




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SAN BONFILIO




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DIVINA MISERICORDIA



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ANIME SANTE DEL PURGATORIO



IL PURGATORIO.
“Vidi l'Angelo Custode, che mi ordinò di seguirlo. In un momento mi trovai in un luogo nebbioso, invaso dal fuoco e, in esso, una folla enorme di anime sofferenti. Queste anime pregano con grande fervore, ma senza efficacia per se stesse: soltanto noi le possiamo aiutare. Le fiamme che bruciavano loro, non mi toccavano. Il mio Angelo Custode non mi abbandonò un solo istante. E chiesi a quelle anime quale fosse il loro maggior tormento. Ed unanimemente mi risposero che il loro maggior tormento è l'ardente desiderio di Dio. Scorsi la Madonna che visitava le anime del purgatorio. Le anime chiamano Maria « Stella del Mare ». Ella reca loro refrigerio. Avrei voluto parlare più a lungo con loro, ma il mio Angelo Custode mi fece cenno d'uscire. Ed uscimmo dalla porta di quella prigione di dolore. Udii nel mio intimo una voce che disse: « La Mia Misericordia non vuole questo, ma lo esige la giustizia “
(Santa Faustina Kowalska)
"…mi condusse in un luogo dove mi fece vedere i tre stati in cui si ritrovano le anime purganti.
Vedevo dunque un luogo grandissimo, con tre divisioni. In una di queste non vedevo fuoco, ma solo un albore, che faceva agli abitatori di questa desiderare ardentemente il bel sole di giustizia.
Nella seconda divisione vedevo fuoco unito a preziosa rugiada, che mitigava l’ardore di quelle fiamme.
Nella terza divisione vedevo fuoco caliginoso, unito a zolfo e bitume, in maniera tale che pareva come un lago di fuoco, senza veruno esalamento. Vidi tre demoni, che rabbiosamente erano tutti intenti a soffiare a quel fuoco, come ministri della divina giustizia; vidi tre angeli che ricordavano agli abitatori di questo luogo la misericordia di Dio. Questi sono privi di suffragio, dove si ritrovava il giovane defunto; per mezzo di queste tre piccole mortificazioni si spera possa passare nella seconda divisione, per partecipare dei suffragi dei fedeli".
(Visione della Beata Elisabetta Canori Mora; "Diario")
La Madonna ha portato due dei veggenti di Medjugorje (Vicka e Jakov) a visitare il Paradiso, l’Inferno e il Purgatorio. Ecco come Vicka descrive il Purgatorio:
"dopo [aver visitato il Paradiso] siamo andati in Purgatorio…Anche il Purgatorio è un grande spazio. In Purgatorio, però, non si vedono le persone, ma solo si vede una grande nebbia e si sente…che le persone soffrono. Sai, si sentono dei rumori....Non si può dire che si sentono dei colpi e neppure che si sentono dei pianti. Lì non si vedono le persone. Non è come il Paradiso…Si sente che soffrono. Si sentono delle voci e anche dei rumori, come uno che si picchia...E’ difficile spiegare una cosa che tu non vedi…In Paradiso tu vedi che camminano, cantano, pregano, e quindi lo puoi riferire con esattezza. In Purgatorio si vede solo una grande nebbia…La Madonna ha detto che le persone che si trovano in Purgatorio aspettano le nostre preghiere per poter andare quanto prima in Paradiso…Per me, la nebbia è sicuramente un segno di speranza. Loro stanno soffrendo, ma hanno la certa speranza che andranno in Paradiso…Se noi preghiamo di più, loro vanno prima in Paradiso".
(Testimonianza della veggente di Medjugorje, Vicka Ivankovic.)

“Ogni minima pena del Purgatorio è più grave della massima pena nel mondo. Tanto differisce la pena del fuoco del Purgatorio dal nostro fuoco, quanto il nostro fuoco differisce da quello dipinto.”.
(San Tommaso d’Aquino).

PAGG. 1 - 5 DEL NOSTRO LIBRETTO.

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MISSIONI BURUNDI

info

come aiutare

raccolta materiale container per il Burundi

cosa ci serve

bisogna mandare giù i sanitari e il materiale elettrico per Muremera. Scendo anche per questo e manderò mail all'ing. Riccardo Novello mail: r_novello@alice.it Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. nostro socio e responsabile della gestione tecnica della missione Burundi che curerà il coordinamento per il reperimento del materiale.

Mi interfaccerò via mail pure con il dott. Aldo Tegazzini resposabile del settore adozioni a distanza. La ditta che si occupa dei nostri container è la Timat di Creazzo .

Qui non c'è più posto. Niente giocattoli.

Ci serve latte in polvere a lunga conservazione ed eventualmente sacchi di riso (niente pasta e altri alimenti).

Calzature in buono stato, ciabatte, vestiario in buono stato. Lucchetti e serrature con chiavi.Lampadine.

Lisoform casa come disinfettante che va sempre bene. Sapone di marsiglia in quantità.

Scope e stracci per pulire per terra, spugne e panni spugna per le superfici e spugne da bagno per lavare i bambini. Mollette da bucato.

Crocifissi e immagini religiose. Quaderni, penne e materiale didattico.

Protesi uditive anche usate purchè funzionanti e in buono stato e batterie per protesi uditive.

Attrezzi da lavoro di qualsiasi tipo, in buono stato, filo di ferro, chiodi, viti, ganci da muro con fischer ecc. Intonaco bianco e pennelli in quantità per imbiancare le pareti interne degli orfanotrofi.

Lana per macchine da maglieria. Macchine da maglieria e da cucire anche elettriche.
E' possibile mandare i propri aiuti a Muremera attraverso questi canali:
- Bollettino postale: CC postale 11788361 specificando la causale pro Burundi
- Bonifico Bancario: c/o Banca Popolare di Vicenza: IBAN IT47 I057 2860 1700 3457 0488 649
(specificando in ambo i casi sulla causale la dicitura "erogazione liberale a favore di associazione di promozione sociale" è possibile ottenere delle detrazioni sulla dichiarazione dei redditi.
- Partecipando alle adozioni a distanza: per informazioni rivolgersi alla segreteria di Radio Oreb al n. 0444 356065


http://www.radioreb.org/

suor felice vittoria fatati



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sacra famiglia


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io sono vivo nella santissima eucarestia




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gesù maria vi amo, salvate le anime




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associazione compagnia amici di gesù

Siamo fratelli e sorelle di diverse città che hanno preso l'impegno di andare in chiesa ogni giorno , ad adorare Gesù vivo e presente in Corpo,Sangue, anima e Divinità in tutti i Tabernacoli, ma molto spesso solo e abbandonato.
Vogliamo amarLo,adorarLo, difenderLo,ringraziarLo anche per quelli che non lo fanno e ricordare a tutti che a Gesù,nostro Dio, sono sempre dovuti:adorazione, rispetto e riverenza.

A sostegno della nostra evangelizzazione abbiamo preparato del materiale di apostolato.

Puoi chiamare per conoscerci e per richiedere le nostre pubblicazioni.Lo puoi fare anche quando senti il bisogno di essere sostenuto dalla preghiera.

Fratelli e sorelle , su richiesta pregheranno per te, per le tue intenzionidavanti a Gesù vivo nell'ucaristia.

Abbiamo chiamato questa iniziativa S.O.S. preghiera perchè crediamo alla parola di Gesù che dice: " Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà apert; perchè chiunque chiede riceve, e chi cerca trova, e a chi bussa sarà aperto". (Mt.7, 7-8)

Per contattarci:
email: compagniaamicidigesu@libero.it

il nostro motto

Un amico fedele è una protezione potente,
chi lo trova, trova un tesoro.
Per un amico fedele, non c'è prezzo,
non c'è peso per il suo valore.
Un amico fedele è un balsamo di vita,
lo troveranno quanti temono il Signore.
Chi teme il Signore è costante nella sua amicizia,
perché come uno è, così sarà il suo amico.
Sir.VI (14-17)

medaglia miracolosa




LA MEDAGLIA MIRACOLOSA

La prima apparizione.
Scrive Caterina Labouré: “Alle ore 23,30 del 18 luglio 1830, mentre ero a letto addormentata, mi sento chiamare per nome: “Suor Labouré!” Svegliatami, guardo dalla parte da cui veniva la voce, (…) e vedo un fanciullino vestito di bianco, dai quattro ai cinque anni, il quale mi dice: “Venite in cappella, la Madonna vi aspetta”. Mi venne subito il pensiero: mi sentiranno! Ma quel fanciullino a rispondermi: “State tranquilla, sono le ventitré e trenta e tutti dormono profondamente. Venite che vi aspetto”. Vestitami in fretta, mi diressi verso quel fanciullino (…), o meglio, io seguii lui. (…) Erano accesi i lumi dappertutto dove noi passavamo, e questo mi sorprendeva molto. Assai più meravigliata, però, rimasi all’ingresso della cappella, quando l’uscio si aprì, appena il fanciullino l’ebbe toccato con la punta di un dito. La meraviglia poi crebbe nel vedere tutte le candele e tutte le torce accese come alla Messa di mezzanotte. Il fanciullino mi condusse nel presbiterio, accanto alla poltrona del Padre Direttore, dove io mi misi in ginocchio, (…) giunse il sospirato momento. Il fanciullino mi avverte dicendo: “Ecco la Madonna, eccola!”. Sento il rumore come il fruscio di una veste di seta. (…) Fu quello il momento più dolce della mia vita. Dire tutto ciò che provai mi sarebbe impossibile. “Figlia mia - mi disse la Madonna - Dio vuole affidarti una missione. Avrai molto da soffrire, ma soffrirai volentieri, pensando che si tratta della gloria di Dio. Avrai sempre la sua grazia: manifesta tutto quanto succede in te, con semplicità e confidenza. Vedrai certe cose, sarai ispirata nelle tue orazioni: rendine conto a che è incaricato della tua anima”.
Seconda apparizione.
“Il 27 novembre 1830 che era il sabato antecedente la prima domenica di Avvento, alle cinque e mezza del pomeriggio, facendo la meditazione in profondo silenzio, mi parve di sentire dal lato destro della cappella un rumore, come il fruscio di una veste di seta. Avendo volto lo sguardo a quel lato, vidi la Santissima Vergine all’altezza del quadro di San Giuseppe. La sua statura era media, e la sua bellezza tale che mi è impossibile descriverla. Stava in piedi, la sua veste era di seta e di color bianco-aurora, fatta, come si dice, “ a la vierge”, cioè accollata e con le maniche lisce. Dal capo le scendeva un velo bianco fino ai piedi, il viso, era abbastanza scoperto, i piedi poggiavano sopra un globo o meglio sopra un mezzo globo, o almeno io non ne vidi che la metà. Le sue mani, elevate all’altezza della cintura, mantenevano in modo naturale un altro globo più piccolo, che rappresentava l’universo. Ella aveva gli occhi rivolti al cielo, e il suo volto diventò splendente mentre presentava il globo a Nostro Signore. Tutto ad un tratto, le sue dita si ricoprirono di anelli, ornati di pietre preziose, le une più belle delle altre, le une più grosse e le altre più piccole, le quali gettavano raggi luminosi. Mentre io ero intenta a contemplarla, la Santissima Vergine abbassò gli occhi verso di me, e si fece sentire una voce che mi disse: “Questo globo rappresenta tutto il mondo, in particolare la Francia e ogni singola persona…”. Io qui non so ridire ciò che provai e ciò che vidi, la bellezza e lo splendore dei raggi così sfolgoranti!… e la Vergine aggiunse: “Sono il simbolo delle grazie che io spargo sulle persone che me le domandano”, facendomi così comprendere quanto è dolce pregare la Santissima Vergine e quanto Ella è generosa con le persone che la pregano; e quante grazie Ella accorda alle persone che la cercano e quale gioia Ella prova a concederle. In quel momento io ero e non ero… Gioivo. Ed ecco formarsi intorno alla Santissima Vergine un quadro alquanto ovale, sul quale, in alto, a modo di semicerchio, dalla mano destra alla sinistra di Maria si leggevano queste parole, scritte a lettere d’oro: “O Maria, concepita senza peccato, pregate per noi che ricorriamo a Voi”. Allora si fece sentire una voce che mi disse: “Fa coniare una medaglia su questo modello: tutte le persone che la porteranno riceveranno grandi grazie; specialmente portandola al collo. Le grazie saranno abbondanti per le persone che la porteranno con fiducia”. All’istante mi parve che il quadro si voltasse e io vidi il rovescio della medaglia. Vi era il monogramma di Maria, ossia la lettera “M” sormontata da una croce e, come base di questa croce, una spessa riga, ossia la lettera “I”, monogramma di Gesù, Jesus. Al di sotto dei due monogrammi, vi erano i Sacri Cuori di Gesù e di Maria, circondato il primo da una corona di spine trafitto il secondo da una spada. Interrogata più tardi, la Labouré, se oltre al globo o, meglio, alla metà del globo, avesse veduto qualche altra cosa sotto i piedi della Vergine, rispose di aver veduto un serpente di color verdastro chiazzato di giallo. Quanto poi alle dodici stelle che circondano il rovescio della medaglia, “è moralmente certo che questa particolarità fu indicata a viva voce dalla Santa, fin dall’epoca delle apparizioni”. Nei manoscritti della Veggente si trova anche questa particolarità, che è di molta importanza. Tra le gemme ve ne erano alcune che non mandavano raggi. Mentre ella se ne stupiva, sentì, la voce di Maria che diceva: ”Le gemme dalle quali non partono raggi sono simbolo delle grazie che si dimentica di chiedermi”. Tra esse la più importante è il dolore dei peccati. La medaglia dell’Immacolata, fu coniata due anni dopo, nel 1832, e fu denominata dal popolo stesso, “Medaglia Miracolosa” per eccellenza, per il gran numero di grazie spirituali e materiali ottenute per intercessione di Maria.
Una esortazione all'apostolato, scritta proprio da p. Aladel, confessore di Santa Caterina e primo pro¬motore della coniazione e della diffusione della Medaglia in tutto il mondo. Le sue parole sentiamo le rivolte ad ognuno di noi:
"Oh, cresca e si estenda sempre più il culto di Maria concepita senza peccato, questo culto così dolce, così adatto a far discendere sulla terra le be¬nedizioni del Cielo! Oh, se noi conoscessimo il do-no di Maria, se comprendessimo il suo grande amo¬re per noi! Portate la Medaglia Miracolosa! Portatela voi bambini, questa cara Medaglia, questo dolce ricor¬do della più tenera fra le Madri. Imparate ed amate ripetere la sua breve preghiera: "O Maria concepi¬ta...". Stella del Mattino, Ella sarà felice di guidare i vostri primi passi e di conservarvi nell'innocenza. Portatela voi giovani e ripetete spesso fra i tan¬ti pericoli che vi circondano: "O Maria concepi¬ta...". Vergine senza macchia, Ella vi preserverà da ogni pericolo. Portatela voi padri e madri di famiglia e la Madre di Gesù spanderà su di voi e sulle vostre fa¬miglie abbondanti benedizioni. Portatela voi, anziani e malati. Soccorso dei cristiani, Maria accorrerà in vostro aiuto per santi¬ficare i vostri dolori e per consolare i vostri giorni. Portatela voi, anime consacrate a Dio e non stancatevi di dire: "O Maria concepita...". Regina dei vergini e delle vergini, Ella farà germogliare nel giardino del vostro cuore i fiori e i frutti che devo- no essere le delizie dello Sposo e formare la vostra corona nel giorno delle nozze dell'Agnello. E voi pure peccatori anche se foste piombati nell'abisso delle più grandi miserie, anche se la di¬sperazione si fosse impadronita dell'anima vostra, levate lo sguardo verso la Stella del Mare: vi resta la compassione di Maria. Prendete la Medaglia e gri¬date dal profondo del vostro cuore: "O Maria conce¬pita...". Rifugio dei peccatori, Ella vi tirerà fuori dall'abisso nel quale siete caduti e vi ricondurrà sui sentieri fioriti della giustizia e del bene".
Seminiamo la Medaglia con fede nella sua origi¬ne divina e con fiducia nella sua miracolosa poten¬za. Seminiamola con coraggio e con costanza senza rispetto umano, senza stancarci mai. La Medaglia sia la nostra medicina più efficace, il nostro regalo preferito, il nostro ricordo e il nostro grazie più sin¬cero, per tutti.
DIFFONDIAMO LA MEDAGLIA MIRACOLOSA
Una delle prime a ricevere la Medaglia Miracolosa, fu la stessa Santa Caterina Labouré, la quale, quando l'ebbe tra le mani, la baciò, e poi disse: "Ora bisogna diffonderla ".
Da queste parole dell'umile Santa, la piccola Medaglia prese il via, e rapida come una minuscola cometa, fece il giro del mondo intero. Si pensi che nella sola Francia, nei primi dieci anni, ne vennero coniate e vendute ben settantaquattro milioni. Perché questa prodigiosa diffusione? Per la fama di "Miracolosa " che ben presto si meritò dal popolo.
Grazie e miracoli si moltiplicavano via via operando conversioni e gua¬rigioni, aiuti e benedizioni per le anime e per i corpi.
Fede e preghiera
Le radici di queste Grazie sono sostanzialmente due: la Fede e la pre¬ghiera. Anzitutto la fede: ci deve essere almeno in colui che dona la Medaglia, come avvenne per Alfonso Ratisbonne, incredulo, che ricevette la Medaglia da un uomo pieno di Fede, il barone De Bussières. È chiaro, infatti, che non è il pezzo di metallo della Medaglia, fosse pure di oro zecchino, a operare miracoli; ma è la Fede fervida di chi tutto attende
da Colei che il metallo raffigura. Anche il cieco nato, di cui ci parla il Vangelo (Gv 9,6), non fu il fango che Gesù ado¬però a ottenergli la vista, ma la potenza di Gesù e la fede del cieco.
Dobbiamo avere Fede nella Meda¬glia in questo senso avere Fede, cioè che la Madonna con la Sua onnipotenza mi¬sericordiosa si serve di quel minuscolo mezzo per donare le Sue Grazie ai figli che gliele chiedono.
E qui ricordiamo l'altra radice delle Grazie: la preghiera. Dagli esempi che abbiamo riferito e che ancora riferiremo appare evidente che la Medaglia fa cen¬tro e opera Grazie quando è accompa¬gnata dalla preghiera.
San Massimiliano, quando distribui¬va le Medaglie Miracolose agli increduli o a persone che non avrebbero pregato, si metteva lui a pregare con ardore e fervore di santo. La Medaglia, sia ben chiaro, non è un magico talismano. No. È uno strumento di Grazia. La Grazia vuole sempre la cooperazione dell'uo¬mo. L'uomo coopera con la sua fede e la sua preghiera. Fede e preghiera, quindi, assicurano la fecondità "Miracolosa " della celebre Medaglia. Possiamo dire, anzi, che la Medaglia non opera mai da sola, ma esige la cooperazione dell'uo¬mo chiedendo di essere accompagnata dalla Fede e dalla preghiera almeno di qualcuno o di chi dona la Medaglia o di chi la riceve.
Un altro esempio fra tanti
Lo riportiamo da una rivista missio¬naria. In un ospedale delle Missioni, a Macao, un povero pagano era stato ormai abbandonato dal medico: -Più nulla da fare, Sorella. Non passerà la notte. La Suora Missionaria di Maria contempla l'uomo agonizzante sul letto. Dunque, nulla da fare per il corpo; ma l'anima? Da tre mesi ch'è ricoverato, l'infelice è rimasto ostinatamente chiuso e ostile; poco fa ha respinto ancora una volta la Suora catechista che tentava di far breccia in quell'a¬nima. Una Medaglia della Madonna, messagli furtivamente sotto il guanciale, era stata da lui rab¬biosamente e ostilmente gettata a terra. Che fare? Sono le 18. Il volto dell'infermo rivela già qualche sintomo dell'agonia. La Suora, vista sul comodino la Medaglia respinta, mormora a un'allieva infer¬miera nella corsia: -Senti: cerca di na¬scondergli questa Medaglia, quando aggiusti il letto, tra il lenzuolo e il materasso, senza che se ne accorga. Ora non resta che pregare, e... aspettare. La Religiosa sgrana lentamente le Ave Maria della sua corona.
Alle 21 l'agonizzante apre gli occhi, e chiama: -Sorella... La Religiosa si china su di lui. -Sorella, muoio... Battez¬zami!... Tremante dalla commozione la Suora prende un bicchiere d'acqua sul comodino, ne versa qualche goccia sulla fronte madida, pronunciando le parole che danno la Grazia e la vita. Il volto del morente si trasforma inesplicabilmente.
L'angoscia che ne increspava i linea¬menti svanisce d'incanto, mentre un lieve sorriso ora è su quelle labbra riarse: -Adesso non ho più paura di morire -mormora- so dove vado... - Spira con un bacio al Crocifisso.
Diffondiamola anche noi
La missione affidata dalla Madonna a S. Caterina Labouré, di diffondere la Medaglia Miracolosa, non riguarda solo S. Caterina, ma riguarda anche noi. E noi dovremmo sentirci tutti onorati di far nostra questa stessa missione di Grazia. Quante anime generose si sono mosse con fervore instancabile per portare ovunque e donare a chiunque questo dono della Madonna! Pensiamo, anzi-tutto, a S. Caterina Labouré che si fece distributrice zelante della Medaglia per più di 40 anni ! Tra i vecchi e gli ammalati, tra i soldati e i bambini, là dove la Santa passava con il suo angelico sorriso, donando a ognuno la Meda¬glina. Persino sul letto di morte, poco prima dell'agonia, ella preparava ancora pacchetti di Medaglie da distribuire! La sua fede, speranza e carità, la sua preghiera e il suo candore di vergine consacrata rendevano tanto più feconda di Grazia ogni Medaglina che ella distribuiva per sanare, illuminare, aiutare, convertire tanti bisognosi.
Anche S. Teresa...
Un altro esempio gentile e luminoso è quello di Santa Teresina. Questa cara Santa, fin da fanciulla dovette intuire bene il valore della Medaglia miracolosa se si industriava davvero molto a distribuirla. Una volta, in casa sua, riuscì a far prendere la Medaglia a una domestica che non si comportava bene, facendosi promettere che l'avrebbe portata al collo fino alla morte. Un'altra volta, sempre a casa, mentre alcuni operai stavano lavorando, l'an¬gelica Teresina prese delle Medagline e andò a metterle nelle tasche delle loro giacche appe¬se... Le sante industrie di chi ama! Pensiamo al S. Curato d'Ars che, quando usciva per il paese, portava sempre
le tasche gonfie di Medagliette e Crocifissi, e tornava sempre con le tasche sgonfie... Pensiamo al grande S. Giovanni Bosco che faceva portare la Medaglia al collo ai suoi ragazzi, e in occasione dello scoppio del colera assicurò che il colera non avrebbe contagiato nessuno di quelli che portavano la Medaglia. E fu proprio così. Pensiamo anche a S. Pio X, al B. Guanella, al B. Orione e a molti altri zelantissimi apostoli, così attenti a servirsi di ogni mezzo per far conoscere e amare la Madonna. Con tanto affetto si sono interessati di questa cara Medaglina! Un altro straordinario apo-stolo, il P. Pio da Pietralcina, non fu inferiore agli altri nella diffusione delle sante Medagline. Anzi! Ne teneva in cel¬la e nelle tasche; ne distribuiva ai figli spirituali, ai penitenti, agli ospiti; le mandava in regalo a gruppi di persone; una volta ne mandò quindici a una famiglia composta di quindici persone, genitori e tredici figli. Alla sua morte,
nelle tasche gli trovarono un mucchietto di quelle Medagline che egli donava con tanto zelo. Tutto serve a chi ama. Voglia¬mo farlo anche noi questo piccolo apo¬stolato di amore alla Madonna?
S. Massimiliano Kolbe
Un modello gigante di apostolo dell'Immacolata e della Medaglia Miracolosa fu indubbiamente San Massimiliano Maria Kolbe. Egli potreb¬be anche essere chiamato il Santo della Medaglia Miracolosa. Basti pensare il suo grande movimento mariano a raggio mondiale, la Milizia dell'Immacolata, contrassegnato dalla Medaglia Mira¬colosa, che tutti i suoi membri hanno l'obbligo di portare indosso come distintivo.
"La Medaglia Miracolosa -diceva il Santo- è il segno esteriore della consa¬crazione all'Immacolata ".
“Medaglia Miracolosa deve costituire un mezzo di prim'ordine nella conversione e santificazione degli altri, perché essa ci ricorda di pregare per chi non ricorre a Maria, non la conosce e la bestemmia ".
Il Santo diceva che le Medaglie Miracolose sono come i `proiettili ",le "munizioni", le "mine"; esse hanno un potenziale misterioso, capace di far breccia nei cuori murati, negli animi ostinati, nelle volontà indurite e inca¬tenate al peccato. Una Medaglina può essere un raggio laser che brucia, penetra e risana. Può essere un richiamo di Grazia, una presenza di Grazia, una sorgente di Grazia. In tutti i casi, per ogni persona, illimitatamente.
Per questo San Massimiliano portava sempre con sé le Medagline, le dava a chiunque poteva, le collocava dapper¬tutto, sui banchi dei negozianti, sui treni, sulle navi, nelle sale d'aspetto.
"Bisogna distribuire la Medaglia Miracolosa ovunque è possibile ai fan¬ciulli..., ai vecchi e, soprattutto, ai gio¬vani, perché sotto la protezione di Maria abbiano la forza sufficiente per resistere alle innumerevoli tentazioni e pericoli che oggi li insidiano. Anche coloro che non entrano mai in Chiesa, che hanno paura della Confessione, si fanno beffe delle pratiche religiose, ridono delle ve¬rità della Fede, sono immersi nel fango dell'immoralità...: a tutti costoro biso¬gna assolutamente offrire la Medaglia dell'Immacolata e sollecitarli perché la portino volentieri, e, contemporanea¬mente, pregare con fervore l'Immaco¬lata per la loro conversione ".
Personalmente, San Massimiliano non iniziava nessuna impresa anche materiale senza affidarsi alla Medaglia Miracolosa. Così, quando egli si trovo nella necessità di procurare un terrene più ampio per costruire la Città dell'Immacolata (Niepokalanow), appena adocchiato un terrene adatto, per prima cosa vi butto delle Medagline Miracolose, poi vi portò e collocò une statuetta dell'Immaco¬lata. Per un intoppo imprevisto, sembrò che la cosa naufragasse; ma quasi d'incanto, alla fine, tutto si risolse cor la completa donazione de. terreno a San Massimiliano. Alla scuola di queste Santo mariano dei nostri tempi dobbiamo imparare anche noi muoverci armati di questi `proiettili ". L'Immacolata voglia che noi contribuiamo efficacemente all'attuazione d quella che era una vivissima speranza d San Massimiliano, e cioè che "col tempo non vi sarà un'anima che non indossi la Medaglia Miracolosa ".
LA TESTIMONIANZA DI COME LA MEDAGLIA MIRACOLOSA HA SALTATO UN ATEO
La storia che racconto ha dell'in¬credibile e solo se uno ha Fede può crederci. Sono un'insegnante di scuola elementare, vivo in provincia di Fro¬sinone, sono sposata e curo molto l'edu¬cazione religiosa ed umana dei miei figli. Anch'io ho ricevuto una ottima educazione religiosa e adesso com¬prendo meglio di allora quanto è importante pregare fin da bambini. Ai miei figli parlo molto di Gesù e della Madonna, trasmetto loro non tanto le mie convinzioni, ma ciò che il Signore e sua Madre oggettivamente sono, alla luce del Vangelo e di questi duemila anni di storia cristiana.
I miei alunni mi vogliono molto bene, notano che io li amo veramente e che i miei rimproveri e le esortazioni vogliono solamente aiutarli. Tra le diverse pratiche devozionali, sono impegnata a diffondere a tutti quelli che incontro la Medaglia Miracolosa. Ho una Fede cieca sulla sua efficacia e potenza. D'altronde, la Madonna lo ha detto nell'apparizione nel 1830 a Santa Caterina Labouré: "Coloro che la porteranno al collo, riceveranno grandi Grazie". Per l'amore che nutro verso la Madonna e la convinzione sulla im¬portanza della Medaglia, ogni mese compro 300 Medaglie Miracolose e le regalo a tutti coloro che incontro.
Un giorno, uscendo da scuola, ho in¬contrato un conoscente che non vedevo da anni, un uomo impegnato in politica, di famiglia anticlericale. Un non cre¬dente che condannava sempre la Chiesa e quasi in ogni occasione trovava prete¬sti per diffamare i Sacerdoti. Lo ricordo diversi decenni fa non come una persona buona, aveva un grande culto della sua persona, si considerava il migliore in tutto. Ma Gesù è venuto ed è morto anche per lui, anzi, proprio lui Gesù vuole salvare. Era la pecorella smarrita.
Incontrando questo amico, in un istante pensai che era inutile dare la Medaglia, era sprecata, ma subito dopo pensai dove fosse finita la mia Fede. Tenevo le Medaglie proprio per i peccatori. Ricordai l'incredibile conver¬sione dell'ebreo Alfonso Ratisbonne nella Chiesa di Sant'Andrea delle Fratte a Roma, proprio perché aveva ricevuto la Medaglia e la portava addosso.
Così, dopo i convenevoli, presi con amore e tanta Fede la Medaglia da dare al mio amico. Lui guardò la Medaglia, poi guardò me stupito, come a doman¬darmi se veramente mi ero ricordata della sua irreligiosità. Con molto garbo mi disse che non poteva prenderla per il fatto che non crede a nulla, e la rifiutò. Io tirai fuori le mie convinzioni, la mia Fede la mostrai tutta davanti, fino al punto di dire: "Anche se tu non credi in Dio, perché rifiuti l'idea che questo Dio esiste, ti vuole bene e ti vuole salvare dall'inferno? Come puoi essere certo che Dio non esiste? Chi te lo ha detto e chi può affermare questo con certez¬za? ".
Ascoltando le mie parole, i suoi occhi si illuminarono, rimase in silenzio, ma rispose che non poteva accettare la Medaglia. lo insistetti, invitandolo a prenderla `perché la Madonna ti vuole bene e ti vuole salvare dalla perdizione eterna. Perché ti spaventi di questa piccola Medaglia? ". Solo a queste parole la prese, senza dire nulla. Ma era solo per non dispiacermi.
Non lo vidi per un certo tempo, quasi due mesi, prima che succedesse l'incre¬dibile. Una mattina entro in classe e un bambino mi invita da parte per dirmi qualcosa. Queste le sue parole: "Mae¬stra, questa notte ho fatto un sogno. Ho visto un uomo e mi ha detto di dirvi che si chiama Alberto e che ha ricevuto una Medaglia Miracolosa da lei e che lui subito non voleva accettarla, ma poi la prese. Tenendo la Medaglia addosso cominciò a sentire una attrazione per la Medaglia e recitò la preghiera che c'è scritta (O Maria concepita senza peccato, prega per noi che ricorriamo a Te). Lui cominciò a recitare questa preghiera e a dire alla Madonna di pregare per lui. La settimana scorsa lui è morto e grazie alla Medaglia che aveva avuto da lei, non è andato all'inferno, ma si è salvato. Grazie alla Medaglia della Madonna. Mi ha detto di dire tutto questo a lei e che lui la ringrazia e prega dal Purgatorio per lei ".
Non sapevo se gridare dalla gioia o svenire per terra per quanto era avvenuto. In un momento pensai a tutti coloro a cui avevo dato la Medaglia. Dove sono tutti loro? La Madonna li avrà allora salvati tutti! Ero pentita per non avere fatto un apostolato più forte con la Medaglia Miracolosa. Ora ne farò di più.
Il bambino non conosceva né il mio amico e né l'episodio della Me¬daglia regalata a lui. Veramente la Madonna aveva salvato il mio amico e con il sogno lo aveva manifestato a me, affinché continuassi a diffondere questa santa e benedetta Medaglia Miracolosa. Scoprii ancora di più la potenza della Medaglia Miracolosa e adesso la diffondo con maggiore convinzione. È il mezzo di Grazie. La Madonna ci dona immense benedizioni e Grazie per mezzo di questa Medaglia! Diciamolo a tutti! Offriamo a tutti questa santa e be¬nedetta Medaglia e facciamola portare addosso.
Mio proposito è di comprare ogni mese 75,00 € di Medaglie Miracolose e di diffonderle a tutti coloro che incontro. Perché non lo fanno anche i lettori? Se ne possono diffondere anche meno, poche, l'importante è offrire questa santa Medaglia. Soprattutto, per dare ad ogni familiare, parente, amico, cono¬scente, collega, a tutti, la Medaglia che allontana il diavolo perché è un mezzo di protezione dal diavolo, perché la Medaglia è benedetta.
È meglio conservare questi pochi soldi in banca o spenderli in cose inutili, oppure, comprare le Medaglie Miracolose per fare del bene e ricevere grandi Grazie anche voi dalla Madonna?
Però mi chiedo: basta portare la Medaglia addosso? Non occorre avere Fede chi la riceve? Il fatto stesso che una persona accetta la Medaglia è già un consenso verso la Madonna? Come vorrei capire meglio tutto, ma a me basta avere la convinzione che la Madonna quale Regina di ogni essere umano, vuole salvare tutti, e coloro che tengono la Medaglia Miracolosa addosso e prestano Fede verso la Madonna, in un modo o in un altro, la Madre di Dio li salverà dalla perdizione.
È vero che l'efficacia della Medaglia dipende dalla nostra Fede, dalla nostra preghiera e dai nostri sacrifici.
Questa è la vittoria di Maria San¬tissima, l'anticipo del trionfo del suo Cuore Immacolato.


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